Ingresso nella nuova Classe

Ogni  anno l’Associazione La Stecca di Como festeggia l’ingresso di una nuova Classe di cinquantenni. Una nuova Classe di aggiunge così ogni anno alla grande “famiglia” della Stecca, portando  nuovi progetti, nuovi volti  che sempre condividono gli scopi e la visione dell’Associazione, con modalità e sensibilità ogni anno diverse e rinnovate.
Questo è forse il segreto della Stecca, che riesce a tenere insieme persone di età, professioni, esperienze diverse unite in un intento comune: fare del bene, rinsaldando e costruendo legami di amicizia.

Nell’anno 2023  è stata la volta della Classe 1973 che ha festeggiato il suo ingresso nell’Associazione-

Domenica 26 Novembre, il direttivo della Stecca e i gruppi del ’72 e del ‘73 si sono dapprima ritrovati al Monmento ai Caduti di Como per la posa della corona, cui è seguito il corteo per le vie della città, aperto dai labari della Stecca e dei nuovi stecchini del ‘73 che svolazzavano sotto le folate di vento che, dispettose, accompagnavano i convenuti sul lungolago. Una preghiera ed una foto ricordo dinanzi alla magnifica facciata del Duomo (la santa Messa era già impegnata per la concomitanza con la Festa di Cristo Re, per cui i Maltrainsema parteciperanno alla S.Messa della Stecca il dicembre, e poi tutti al Teatro Sociale, luogo simbolo della cultura per la città di Como ed emblema dei Maltrainsema, che lo hanno eletto a loro simbolo rappresentativo, nel 150mo anniversario dalla sua fondazione, “perché il teatro è un centro vitale per Como e per la sua gente.” La cerimonia, alla presenza delle autorità, dei presidenti e delle rose d’Oro delle varie classi e della Rosa d’Oro onoraria, Silvia Baratelli, è stata aperta dal presidente della Stecca, Giorgio Selis, con calorose parole di benvenuto ai Maltrainsema 73, ricordando ai neo-stecchini la disponibilità della Stecca e delle varie classi che li hanno preceduti, asostenerli e ad aiutarli. Parola alla Rosa d’Oro, Alessandra Lucini, che ha rafforzato il messaggio del presidente, ricordando le difficoltà sorte quest’anno, visto il numero esiguo di neo-cinquantenni aderenti, (per la legge sulla privacy non ci si può più affidare alla lista comunale dei nati nell’anno come avveniva in passato, ma ci si può appoggiare
solo sul passaparola), ma congratulandosi per la gioia di essere riusciti a raggiungere il risultato sperato.
A seguire, il momento più emozionante, quando la stecca è passata dalle mani del presidente uscente
del 1972, Andrea Cantaluppi al neo presidente del 1973, Andrea Mercandelli, così come il passaggio
della Rosa d’Oro, da Annachiara Cardiello 1972 a stefania Pedrazzani 1973. Ringraziamenti di rito,
ma non scontati, al gruppo di lavoro, -Giulia, Ilaria Giovanna e Martina- da parte dei neo-eletti, e so-
prattutto “non saremmo qui, se con le nostre poche forze, non fossimo stati supportati dalla Stecca e
dalla classe del ‘72, che ci è stata di grandissimo aiuto”, ha ricordato la nuova Rosa d’Oro con “un
grazie particolare “alle ragazze” del gruppo da parte di Mercandelli. Da notare che il passaggio della Rosa d’Oro tra Annachiara e Stefania, si fonda su basi consolidate, già “unite virtualmente” in nome della solidarietà, in quanto entrambe responsabili per la raccolta delle Scatole di Natale a Como la prima, e nella zona Lario-occidentale la seconda. “Un grazie speciale a Elisabetta Marelli e Stefania Jacchetti, della classe 1972: senza di loro la cerimonia non si sarebbe potuta fare”. Hanno ricordato i neo-eletti, segno che la collaborazione fattiva fra Stecca e classi sia un elemento concreto e fondante anche per le nuove generazioni della Stecca, non solo a parole, ma nei fatti concreti. Tutti davvero uniti, nel nome di “Ul ben par ul ben”. Tema richiamato dal sindaco, di Como, Alessandro Rapinese, che ha lodato Stecca – “Già insignita dell’Abbondino, in passato: peccato non poterlo replicare, perché lo meriterebbe ancora” – per la lunga tradizione di attenzione ai bisogni della società civile del capoluogo lariano e di tutto il territorio. Encomio unito a quello dei valori di “amicizia, divertimento e solidarietà che la Stecca sa coniugare”, sottolineati dal prefetto Andrea Polichetti, presente con la famiglia. Ha proseguito il prefetto:
“Tre componenti forti, che unite insieme, costituiscono la chiave del successo della Stecca, che ha sa-
puto tenerle insieme in tutti questi anni”. Il Prefetto ha altresì richiamato “la tentazione forte
della solitudine” rimarcata recentemente anche dal Cardinale di Como, Oscar Cantoni, che i valori fon-
danti della Stecca aiutano a superare. “Fare amicizia e stare insieme supera quella maledetta
inclinazione alla solitudine che è una delle piaghe del nostro tempo”. E l’augurio, più caro, visto che
i neo-stecchini del ‘73, essendo in pochi, hanno rilanciato l’appello ad altri coscritti ad unirsi e collaborare: “Vi auguro davvero che questo gruppo diventi sempre più numeroso, portando avanti i valori di questa grande associazione di Como”. Il presidente della Stecca Giorgio Selis ha poi provveduto all’assegnazione del Premio Stecca all’Associazione Telefono Donna Como: “La Stecca si unisce alla classe dei Maltrainsema del 73 nell’assegnare il premio Stecca” – ha letto nella motivazione – “Per l’impegno costante e trentennale nel supportare donne vittima di violenza, divenendo un punto di riferimento essenziale nel territorio comasco. Per aver intrapreso iniziative significative come la casa-rifugio e i gruppi i auto-mutuo aiuto, fornendo, non solo un rifugio fisico, ma anche un sostegno emotivo fondamentale alle donne in si-
tuazioni difficili. Per l’impegno nella promozione del cambiamento culturale, distinguendosi nella
promozione attiva di campagne di sensibilizzazione e cambiamento culturale, con importanti iniziative
educative come il coinvolgimento degli studenti in incontri formativi nelle scuole. Per aver saputo creare un ambiente sicuro e di riflessione per le donne maltrattate promuovendo un processo di cambiamento interiore e fornendo supporto per riconoscere i propri valori e rielaborare l’esperienza traumatica. Per essere un faro di speranza e cambiamento meritando il riconoscimento e sostegno per la straordinaria dedizione, nel contrastare la violenza di genere e nel promuovere la dignità delle donne; perché la violenza delle donne che voi contrastate è una violenza che ferisce tutti noi, e insieme a tutti voi, vorremmo provare a cancellarla. Grazie a voi dal più profondo del cuore dalla Associazione La Stecca”. Una scelta non casuale, come ricordato dai Maltrainsema, e “decisa mesi fa, quando le date di disponibilità del teatro per il rito del passaggio combaciavano con il weekend della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E purtroppo in un momento in cui i casi di
cronaca sembravano moltiplicarsi, su un tema difficile ed importante, per cui non bisogna mai
smettere di parlarne, informare e sensibilizzare”.
“Maltrainsema perché?” è stata la domanda più frequente alla nuova classe: la scelta e il recupero del
dialetto, ricorrente per le ultime classi, – perché nel 71 c’erano i Baloss e nel ‘72 i Misultinn, già rimar-
cata dal presidente Selis, assume per la classe entrante una sorta di “scaramanzia benaugurale”.
Spiegano i neo-stecchini, a tal riguardo: “Il nome ci ricorda la fatica nel trovare forze nuove, la fatica
nel “tirarci insieme”: siamo ancora pochi, ma speriamo di virare verso un Ben-trainsema! Accoglieremo tanti nuovi coscritti a braccia aperte, perché fare del bene, insieme, da’ gioia”. Ultriori informazioni alla email maltrainsema73.lasteccacomo@gmail.com
Ma dalla fatica nel “tirass insema” (radunarsi) si è passati alla soddisfazione della riuscita degli eventi, nella due giorni di ricordi e di festa, il tutto in nome della solidarietà. E l’impegno dei Maltrainsema continua
con tante idee e voglia di fare per il nuovo anno. Proseguendo sul cammino tracciato da chi da anni nella Stecca, con impegno costante, continua a essere un faro di tradizione e cultura, illuminando la strada per le generazioni future.
S. Ped